domenica 22 settembre 2013

Gli esami non finiscono mai

Non ho la minima idea di chi abbia partorito questa ineluttabile sentenza, ma di una cosa sono certa: aveva figli in età scolare.
Ieri primo giorno d'autunno e oggi la prima di una serie di domeniche blindate in casa a far compiti.
Prima che qualche psicologa dell'età evolutiva mancata si pronunci in consigli o considerazioni, mi affretto a scrivere che non sono di quelle madri-maestre che sorvegliano le propria prole come una Rottenmeier ( infatti io sto qui a pigiare sui tasti mentre Amy2.0 è abbandonata al suo destino fra testi e numeri), ma non credo sia contemplabile dalla legge mollare i marmocchi a casa e andarsene in giro per i fatti propri.
Mi chiedo: perché mai tu, maestra dei miei figli, hai diritto al riposo del finesettimana, mentre io non posso muovermi di casa perché tu li hai riempiti di tanti di quei compiti che nemmeno il preside dell'Attimo Fuggente avrebbe approvato?
Posso pensare che il prossimo weekend ti porto i format per la presentazione di budget e li compili tu al posto mio?

giovedì 19 settembre 2013

Il muffin può aspettare

I buoni propositi anche stavolta se la sono data a gambe come un gatto davanti al bagnoschiuma. Le mie farine alternative e il piano d'azione per l'abbattimento del sordido muffin sono stati posti in momentanea sospensione, in attesa di giornate migliori.
Prima di fare certe sparate devo imparare a tener conto dell'abbrutimento giornaliero dell'ambiente lavorativo e farmi una ragione del fatto che non sono Wonder Woman.
Facciamo che continuo a guardarmi allo specchio del bagno ed evito quello della cabina armadio, almeno la mattina in mutande (per fortuna il sensore della lampada è andato e la luce non si accende se non si preme l'interruttore).

venerdì 13 settembre 2013

Obiettivo pancia piatta: primo piatto , zac!

Ho aperto la prima confezione: la farina di ceci è stata attaccata e, direi, con successo.
La finta frittata con zucchine è venuta discretamente (a me pareva buonissima, ma faccio la media con i commenti del resto della famiglia, che comunque non ha avanzato nemmeno una briciola per le mosche) anche se ho dovuto fare variazioni sul tema. In sintesi (il tempo è tiranno con tutti e io, l'ho già detto, non me la posso menare come Cracco):

200gr di farina di ceci
2 bicchieri di acqua
1 cucchiaino di curcuma
sale q.b.
1 cipolla
1 o 2 zucchine (dipende dalle dimensioni)
olio extra vergine

Partite affettando sottile la cipolla (a me piace di Tropea) e soffriggendola a fuoco basso (non deve bruciare), dopo vanno aggiunte le zucchine affettate molto sottili finchè son morbide, ma non troppo cotte.
Bisogna poi mescolare la farina con l'acqua, un paio di cucchiai di olio, una presa di sale, la curcuma (meglio usare la frusta, il rischio di grumi è ridotto). La pastella non deve essre troppo liquida, ma nemmeno troppo compatta; la pastella va poi unita alle zucchine. Per la cottura, la ricetta originale dice di cuocerla in padella come una frittata: io ci ho provato e si stava attaccando tutta, perciò l'ho trasferita in una teglia tonda e l'ho cotta in forno (non so per quanto, finchè inizia a formare una specie di crosticina).
Lo so, la foto non rende, ma non bisogna farsi ingannare dall'aspetto. Tiepida non era niente male.

lunedì 9 settembre 2013

Ma una pancia a soufflè si sgonfierebbe?

Marchiata e catalogata e, come tale, sicuramente non l'unica. E' stata una vera rivelazione leggerlo, però era lì, scritto a chiare lettere e googlabile come "pancia da invecchiamento": io ho la pancia a muffin.
Sì, capito bene, a muffin. Sì, esatto, l'immagine che vi viene in mente è proprio quella: non una comune pancetta tonda e sporgente, ma una forma ancora più punitiva, con la parte sotto l'ombelico che sborda a fungo o, appunto, come un soffice muffin.
Faccio tanti complimenti a quel genio che l'ha definita così, condannando per sempre chi, come me, se l'è vista arrivare in dote, alla consapevolezza della sua eterna presenza.
Dico io, ma chiamarla "a soufflè"? Il rimando ributtante sarebbe stato lo stesso, ma magari avrei potuto sperare in un limite temporale e magari svegliarmi una mattina - uscita dal letto come il soufflè dal forno - piatta come un asse da stiro. Anzi, magari un pò incavata, non si sa mai che rispunta subito.
Invece no, a muffin l'abbiamo chiamata...
Qui urge un piano d'azione di quelli ad urto: dopo aver setacciato la rete adesso so tutto quello che devo eliminare dalla dieta (è facile, tutto quello che mi piace) e da domani mi priverò della farina di grano in toto o quasi. Ho fatto già la scorta di farine di ogni genere, ceci, riso, kamut, farro etc..
Parte la sfida: trovare piatti da cucinare in tempo record la sera, cercando di non farsi coprire di insulti dal resto della famiglia.
Vediamo se almeno riesco a farne uno per ogni tipo di farina acquistata, anche solo per ammortizzare la spesa.

A proposito, ho trovato un sito di grande aiuto: http://www.greenme.it/mangiare/cucina

domenica 8 settembre 2013

Questo inverno pomodoro e basilico come a Luglio

E va bene, non dovrei dirlo io, ma è proprio venuta bene. Sono orgoliosissima della mia piccola serra! Per ora ci sono solo il timo, in compagnia di una piccola piantina di basilico (talea del basilico di quest'anno, non credevo che ci sarei riuscita a farla radicare) ed effettivamente sembrano un pò superstiti di un campo dopo il passaggio di un gregge di pecore, ma spero di riuscire a inserire a breve anche maggiorana e salvia, possibilmente non comprando le piante già fatte (mi piacciono le sfide, vorrei ricavare delle talee anche di queste), così magari la compagnia le renderà tutte più allegre positive. Intanto egoisticamente le rimiro soddisfatta della pia opera compiuta: una scatola di legno da vini ha ritrovato dignità e una nuova vita, evitando di finire fra la carbonella dei barbeque di fine stagione  (è bastato dipingerla con vernice bianca all'acqua) e con le aromatiche l'insieme è anche un elemento decorativo in cucina. COME SONO BRAVA!

martedì 3 settembre 2013

Mamma, che lavoro fai?

- mamma, ma tu che lavoro fai esattamente?
- comunicazione
- e cioè?
- devo trovare il modo migliore per raccontare quanto sono buoni i nostri prodotti, così le persone li comprano
- ho capito, tu realizzi le pubblicità che vanno in TV
- no, quelle le fanno in Europa
- allora tu decidi dove farle vedere
- no, quello lo decidono in Europa
- allora tu cosa sei li a fare? Non potresti stare a casa con me? Tanto fanno tutto in Europa...
- beh ma io devo coordinare il modo in cui queste attività vengono fatte in Italia e fare in modo che tutto quello che viene fatto per promuovere i nostri prodotti funzioni come in una grande orchestra
- caspita! e come fate?
- fissiamo riunioni in cui si parla di come organizzarci
- è lì che decidete cosa fare?
- no
- allora cosa fate?
- discutiamo
- di cosa?
- di cosa fare
- ho capito: in riunione si discutete e basta, ma non si decide niente
- (...........)
- e quando avete finito di discutere?
- ci fissiamo un'altra riunione per presentare le nostre idee
- ah ecco, poi decidete lì
- no, poi mandiamo il nostro piano ai colleghi che lavorano in Europa
- perchè?
- per farcelo approvare
- e perchè te lo devono approvare?
- perchè loro decidono cosa si può fare e cosa no
- quindi tu non decidi niente!
- (.............)
- vabbè mamma, ho capito: tu ogni giorno vai in ufficio e fai comunicazione, cioè fai tante riunioni, discuti di cosa fare, ma non decidi mai niente perchè tanto non puoi, poi arriva un Europeo che ti dice cosa devi fare.


Giuro che se rinasco studio da estetista.


lunedì 2 settembre 2013

Della schiavitù dello stirare

Ho letto su un libro una frase epica: la vita è troppo breve per mettersi a stirare.
E con questo per oggi mi congedo.

domenica 1 settembre 2013

Una domenica da Cenerentola?

Anche Dio il settimo giorno si è riposato, ma lui non era sposato e comunque "non teneva famiglia", almeno non come noi comune mortali, che utilizziamo la domenica per recuperare tutto quello che non siamo riuscite a fare in settimana, sfidando limiti temporali e spesso anche di spazio (personalmente sono ormai in grado di rifare i letti, stendere sul balcone e mettere sul fuoco il ragù in cucina, tutto nello stesso momento, che a David Copperfield posso battere la stecca).

Il mio naso oggi non è andato oltre il parapetto del balcone e da brava Cenerentola, dalla sveglia intorno alle 9:00 ad arrivare a sera ho, nell'ordine, rifatto letti (Elena si è pure staccata una crosticina grattandosi durante la notte quindi - via! - cambio di lenzuola appena messe ieri), lavato il bagno, steso una lavatrice e caricata un'altra, lavato mezzo quintale di camicette, intimo di pizzi ed altro del parassita post adolescente che ha la residenza sotto il nostro stesso tetto ed infine cucinato come una brava mogliettina a tre mesi dal matrimonio, per il maritino andato a farsi un meritato giro in moto (detto fra noi, dopo un mese di ferie gomito a gomito, 3 ore padrona di casa in solitaria vanno benissimo).

Cenerentola frustrata? Ma no, tutto sommato il bilancio alle 11 di sera è positivo e sono pure soddisfatta degli esperimenti gastronomici che ho fatto, per come sono venuti bene. Comune denominatore: la velocità e la semplicità (sempre per la sindrome dell'essere uno e trino).

1. spaghetti di soya con merluzzo e verdure
2. piadina casalinga per vegetariani (non vegani)
3. dolce di mele e cioccolato (non saprei come altro chiamarlo, frittata non mi sembra adatto)

Giusto per non dimenticarmi riassumo i piatti 2 e 3, che voglio rifare, magari con qualche variante, perchè sono superveloci e fanno la loro porca figura (e la felicità di Elena, che ha spazzolato tutto).

PER LA PIADINA

500gr di farina 0 (manitoba)
1/2 bicchiere di olio extravergine
1/2 bicchiere di latte
una presa di sale
acqua qb per impastare
1 cucchiaino di lievito in polvere rapido per pane o pizza (vanno bene anche 2 gr di bicarbonato, ma quando ci ho provato devo aver sbagliato le dosi e le piadine sapevano di dentifricio)
Formare un impasto sodo con gli ingrdienti, farlo riposare 1 ora coperto da un telo. Suddividere l'impasto in 6 pezzi, stenderlo con il mattarello ben sottile, infarinando il piano ed il mattarello sennò si attacca (se qualcuno sa come fare uscire dei bei dischi si faccia avanti).
Per la cottura ho usato la pietra ollare (ci mette un pò a scaldarsi, deve essere bollente), mettendoci le piadine una alla volta. Vanno cotte sui 2 lati, bucherellendole con la forchetta, finchè prendono l'aspetto classico. Noi le abbiamo farcite con quello che c'era in frigo: ho grigliato una enorme melanzana a fette, con la cresenza o la mozzarella era buonissima.Voto della famiglia: 10


PER IL DOLCE DI MELE E CIOCCOLATO
4 mele medie o 3 grosse
1 cucchiaio da tavola di miele
3 cucchiai di farina
1 uovo grande
150 gr di cioccolato fondente
1 pizzico di cannella
1/2 bicchiere scarso di olio di semi (io uso il girasole)
1 cucchiaio di lievito per dolci

Pelare ed affettare sottilmente le mele, aggiungere la farina, il miele, l'uovo. Fondere il cioccolato in una casseruolina, con l'aiuto di un pò di latte, poi versarlo nel composto. Aggiungere l'olio, la cennella ed il lievito e mescolare bene.
Foderare una teglia da pizza da 28 cm con la carta forno, versare il composto e livellare bene. Mettere in forno ventilato a 180° per 30 min. Sfornare, lasciare raffreddare, spolverare con zucchero a velo. 
Per essere il primo esperimento mi darei un 7; da migliorare, unendo amaretti e noci tritate (poi quando replico vi dico).

Visto che è mezzanotte passata adesso Cenerentola va a nanna. Domani non ho una decina di topi a darmi una mano in ufficio (non sarebbe male mandarli in riunione al posto mio, spiccherebbero comunque per lucidità di pensiero in mezzo a tanti dei miei colleghi).