giovedì 17 aprile 2014

AAA, professionista multitasking offresi, astenersi holding


Devo essere stata profetica qualche mese fa, quando mi è venuta voglia di fare l'elenco dei mestieri utili con cui reinventarsi (o riciclarsi), in vista di un evento soprannaturale.
Ed eccomi accontentata: la scorsa settimana l'evento è accaduto, anche se aveva poco di soprannaturale (o magari sì e io non l'ho ancora capito) e fra breve avrò del tempo a disposizione per pensare a cosa fare nella seconda parte della mia vita lavorativa (considerando che fra non molto dovremo lavorare fino a 80 anni, sono circa a metà).
Al momento le idee sono tante e tutte diligentemente confuse, vanno nelle direzioni più spaiate e, potendo, vorrebbero trovare forma anche tutte quante insieme, perché sono una brava e moderna Jo 2.0, direttamente allenata dalla dea Kali.
Per adesso le lascio sfogare, stile "lasciate che le idee vengano a me".
Ma sì, via, allo stato brado, pascolate in libertà per qualche mese brucando felici l'erba fresca della creatività senza freni inibitori, poi vedremo quale di voi sarà stata quella più combattiva e tenace da tenermi testa con coerenza e razionale attecchimento.
Certo è che l'idea di rientrare nuovamente nelle dinamiche di una multinazionale è l'ultima che mi attira, dopo il full immersion di inutilità cui mi sono sottoposta negli ultimi anni, cose che - lo ammetto - sfuggono alla logica della mia mente semplice e priva di adeguati titoli accademici. Dopotutto mi considero sempre ed ancora una mestierante del pensiero creativo, che si limita a trovare il modo di raccontare una storia con le parole più adatte per l'interlocutore che le sta di fronte e faccio fatica a capire come si possa avere "una migliore implementazione della strategia di comunicazione" eliminando chi la dovrebbe implementare.
E quindi che si fa?
Intanto piantarla con questa lagna seriosa che nemmeno Maria De Filippi mi reggerebbe e pensare, come farebbe Jo, che anche i capelli tagliati prima o poi ricresceranno.