Ci sono molte cose che possono farti cadere in tentazione e
cancellare in meno di un nanosecondo mesi di sofferenze imposte da una dieta
che nemmeno Pannella riuscirebbe a sostenere: mezzo chilo di sushi trangugiato a
pranzo pensando che non abbia calorie, il banco del bistrot dove la
collega (bastarda) ti ha trascinato il venerdì pomeriggio per l'happy hour, gli spaghetti alla
chitarra della suocera la domenica dopo che hai dormito fino a mezzogiorno…Una
però è davvero diabolica e a mio parere andrebbe classificata come sostanza
stupefacente, al pari della cannabis o dei funghi peyote. Sono arrivata a questa
conclusione non tanto dopo anni di consumo (moderato, genere “smetto quando
voglio”), ma dopo aver tentato più volte ed inutilmente di fabbricarla in casa. Adesso mi spiego.
Anche quest’anno a Pasqua è arrivato in dono dalla grande
concessionaria un mega-uovo di cioccolata, un evento sempre festeggiato con
grande entusiasmo dall’intera famiglia perché rassicura che potremo anche
morire di fame, ma lo faremo avendo tutte le endorfine cariche fino all’ultimo
giorno.
Ora, per quanto ti possa piacere il cioccolato, mangiarne 5
kg prima che inacidisca non è un’impresa semplice per nessuno, perciò ogni anno, nei mesi immediatamente seguenti all'arrivo dell'uovo, la cucina è tutta un profumo che si sprigiona
da forno e fornelli, grazie alla produzione in serie di torte al cioccolato di
diversa esecuzione, mousse e budini, fino anche solo al cioccolato sciolto per
accompagnare la fonduta di frutta. Quest’anno, per cambiare, mi è venuta la malsana idea di
proporre ad Amy 2.0 (la bambina più onnivora di tutto l'universo criato, come direbbe il grande Camilleri) “proviamo a fare la
Nutella?” Domanda idiota, perché Amy 2.0 è una specie di squalo che divora ogni
genere commestibile, con pochissime esclusioni, e nemmeno il tempo di aspettare
la risposta aveva già fra le mani la scatola contenente i resti dell’uovo, dopo
che questi era stato preso a martellate per cavarne la sorpresa. Il passo
successivo è stato documentarsi fra i blog di cucina: ho trovato un miliardo di
ricette e fra queste ho selezionato quelle di più semplice esecuzione, poi come
sempre le ho mischiate fra loro tirandone fuori una versione “jo-style” e mi
sono messa all’opera. Tempo di preparazione relativamente breve, il prodotto
finale però era una buonissima crema al cioccolato (molto cioccolato, forse
troppo), che però non aveva nulla a che vedere con l’originale.
Ovviamente nell’arco di 3 giorni non ne era rimasto nemmeno un
grammo, manco fossero passate le cavallette, e siccome Amy 2.0 ci ha preso
gusto ("è MOOLTO più buona questa!”), nelle ultime 3 settimane l’ho rifatta
almeno 5 volte, variando ogni volta le proporzioni degli ingredienti. Una volta
meno cioccolato, una volta più nocciole, più latte, un pò meno olio, con lo zucchero
semolato, no meglio quello vanigliato…ho perfino cambiato strumento, passando dal mixer grande,
attraverso il frullatore, fino al mixer fine…
Conclusione: come narco-chef non valgo niente,
non c’è verso di arrivare a quel sapore e quella consistenza che ti fa sbavare
come un bobtail cui passano il barattolo sotto il naso. Perchè la Nutella ha un che di mistico, capace di farti passare dal paradiso all'inferno in quel breve lasso di tempo che passa fra lo stato di estasi olfattivo-gustativo più totale e il momento in cui ti accorgi di averne mangiato 10 cucchiai da minestra e il bruciore alla lingua si fa strada inesorabile.
Da qui una serie di considerazioni:
1 che cavolo c'è in quel barattolo oltre agli ingredienti dichiarati sull'etichetta?
2 come mai a nessuno è mai venuto in mente di chiedere la IGP?
3 come mai non è ancora stata dichiarata illegale (storicamente tutto quello che provoca piacere lo è)?
Dopodichè sono altrettanto consapevole che queste domande resteranno
senza risposta e che il segreto della
Nutella rimarrà inviolato in eterno come il terzo mistero di Fatima.