lunedì 30 dicembre 2013

So far tutto o forse niente. I propositi del nuovo anno.

Poniamo che la notte dell'ultimo dell'anno un'onda elettromagnetica di una particolare combinazione, tale da spazzare via tutto tranne gli esseri viventi, vegetali ed animali (ipotesi molto improbabile, ma non ci scommetterei la liquidazione che fosse del tutto impossibile), gli equilibri del sistema economico attuale verrebbero del tutto ribaltati: supermanager del marketing strategico, teorici dello sviluppo di nuove tendenze, organizzatori di eventi e tutta una schiera di planner, account, pierre, producer, stylist, trend setter, personal shopper e via dicendo, varrebbero improvvisamente quanto un turnista della Fiat di Termini Imerese, mentre il mio fornaio e il ragazzo che aggiusta le biciclette entrerebbero nella classifica di Forbes, come "stipendi d'oro"..

Per farmi trovare pronta e preparata nel caso stanotte accada l'irreparabile, prima di andare a dormire ritengo utile stilare una classifica di quali potrebbero essere le professioni più ricercate da domani mattina (magari poi modifico anche le skills del mio profilo su LinkedIn e chiedo ai miei contatti di darmi l'endorsment per il taglio e cucito) e vedere - in base a quello che so fare - quanto valgo su questo nuovo mercato:

1. medico (è indubbio che la bronchite continueremo ad averla e agli uomini verrà sempre la prostata, ma al massimo potrei offrirmi come infermiera, nemmeno professionale) Includo in questa categoria senza speranze anche il dentista. 0 punti

2. fornaio (alzi la mano chi pensa di poter fare a meno di uno sfilatino appena sfornato; con un pò di pazienza penso di poter fare grandi cose). 7 punti

3. meccanico (lo avevo messo al quinto posto, ma considerando quante volte si è guastata l'auto usata appena comprata ho pensato che bisognava salire di ranking). Qui vado diritta a 0 punti

4. sarta (e qui tiro fuori il mio corso di taglio e cucito che mi fa guadagnare punti extra! Al massimo le cuciture dei pantaloni saranno un pò storte, ma considerando che le riunioni di marketing saranno state soppresse non dovrebbe essere un gran problema). 8 punti

5. agricoltore (con le piantine aromatiche non me la cavo male, anche se tutti gli anni mi muore la pianta della salvia, ma non si può mica riuscire in tutto, no?). 6 punti

6. parrucchiera (piuttosto ci copriremo con foglie di fico, ma alla tinta non rinuncerà nessuna di noi; potrei iniziare al lavatesta, poi se imparo veloce...). 4 punti

7. idraulico! (già si faceva pregare prima, adesso penserà di essere una specie di rockstar...domani mattina inizio subito a studiare). 0 punti

8. macellaio (neanche ci provo). 0 punti

9. cuoco (non sarò Cracco, ma faccio la mia porca figura). 7 punti

10. disegnatore (metti che proprio per tutti i mestieri sopra non risulto abbastanza qualificata, posso sempre rispolverare le mie doti di visualizer, anche se non potrò più chiamarmi così, sennò i muratori e gli imbianchini mi escluderanno dal loro circolo). 7 punti


Considerando il punteggio totale, speriamo che  domani notte non succeda niente.



sabato 28 dicembre 2013

La mia Befana usa i guantoni, le calze costano troppo

Non è che voglio fare la diversa per forza, l'originale a tutti i costi, l'outsider (e mettiamocelo un termine inglese, fa subito trendy e sui social network ti classifica meglio).
La realtà è che sono un pò tirchia, così quando ho visto quanto mi sarebbe costato preparare 8 calze della Befana per i miei colleghi ho cercato subito un'alternativa e ho trovato dei bellissimi guanti da cucina al costo di 90 centesimi di euro l'uno. Meno di così ci sono solo i sacchetti per surgelare...

Fatto questo acquisto "intelligente", posso dedicarmi al contenuto, tenendo sempre presente che, come degna seguace di Jo, lo farò in mezzo ad altre duecento faccende, quindi fondamentale trovare una ricetta che non mi occupi troppo tempo da cui ricavare biscotti alla zucca (no, non sono in ritardo per Halloween, sono convinta che la zucca faccia tanto feste di Natale come il panettone e il cotechino).
Sono partita da una ricetta che ho trovato su questo blog, il cui nome mi sembrava un bel biglietto di presentazione http://www.gnamgnam.it/2013/11/20/biscotti-alla-zucca.htm, ovviamente con le mie rivisitazioni e varianti, a partire dagli ingredienti, che per me sono stati:

300 grammi di zucca lombarda già pulita
150 grammi di farina 0 Manitoba
100 grammi di farina di riso
70 grammi di zucchero
1 uovo intero
olio di semi di girasole (circa mezzo bicchiere)
1 pizzico di sale
1 cucchiaino di lievito per dolci
cannella in polvere
1 cucchiaino di liquore alla mandorla
mandorle già sgusciate non spellate

IMPORTANTISSIMO, TEMPO DEDICATO: dalle 21:30 alle 23:00

Per prima cosa ho pulito la zucca da semi e buccia e l'ho cotta a vapore in pentola a pressione (in tutto ci vogliono circa 12 minuti, di cui solo pochi di cottura, mentre pulire la zucca è la vera rottura).
Mentre la zucca cuoce ho preparato i guantoni, attaccando il ciondolino natalizio, e tagliato 8 rettangoli di carta trasparente per alimenti, quella che servirà poi per confezionare i biscotti.
A cottura ultimata ho fatto sfiatare la pentola a pressione e tolto subito la zucca, messa su un piatto a "raffreddare" in balcone (non ho mica l'abbattitore di Ernst Knam!). Se vi va bene come a me e fuori la temperatura è vicino allo zero, basteranno 5 minuti.
Una volta raffreddata, ho messo la zucca nel robot e l'ho frullata insieme al pizzico di sale, aggiungendo poi le farine e lo zucchero e, mentre il robot gira, aggiunto l'uovo e, quando questo si è amalgamato, l'olio. Qui servono altri 5-6 minuti

Ora una precisazione è d'obbligo: una cosa è la teoria, un'altra la pratica, che insieme alla fretta e la voglia di fare dieci cose insieme sono cattive consigliere e nel mio caso l'impasto che doveva venire sì appiccicoso, ma consistente, si presentava decisamente troppo morbido per formare biscotti.
Quindi da qui in poi la ricetta prende una strada propria e per ognuna diversa a seconda del tipo di zucca usata, della velocità del robot (che probabilmente era meglio non usare, ma lavorare a mano è una palla e io, l'ho già detto, non sono in corsa per Master Chef Italia) e di altre variabili. Cosa ho fatto? Intanto ho aggiunto un pò più di farina, però la pasta più di tanto non si induriva, perciò sono passata ad un'alternativa drastica: l'ho stesa su una teglia come una focaccia, ho distribuito le
mandorle a distanza più o meno costante e ho infornato (180° ventilato, circa 20-25 minuti). Sfornato, ho aspettato che si raffreddasse a sufficienza (5 minuti nel mio personale "abbattitore" costituito dal balcone), poi ho tagliato la pseudo-focaccia a pezzetti, cercando di includere una mandorla in ogni pezzo. Et voilà, biscotti alla zucca home-made, modello Jo.
Considerando il confezionamento (a proposito, io ne ho messi 4 pezzi per ciascun pacchetto, ho aggiunto un bigliettino con 8 pensieri diversi e "su misura" per ciascun destinatario e poi ho infilato il pacchetto nel guantone), in totale ci ho messo circa un'ora e mezza, ma ero un pò cotta dopo una giornata di lavoro, volendoli fare di giorno secondo me si può pure far prima...


domenica 15 dicembre 2013

Dal ricettario di Wonder Woman: Crema di zucca e frittata di spinaci, con lavaggio maglioni e stiratura di copripiumino

Odio il lunedì, perchè è il giorno che ho destinato allo stiro, visto che - con i bucati del fine settimana - il cestone porta biancheria arriva al limite ed è necessario svuotarlo. E' uno dei giorni in cui mi convinco di essere una e trina e raggiungo livelli di potere vicini a quelli di Wonder Woman.

Allora, partiamo dai tempi come farebbe un meccanico della Ferrari al pit stop:

ore 19:30   arrivo a casa
ore 21:00   mettere le gambe sotto la tavola imbandita (target ambizioso, ma mi piacciono le sfide)

Cose da farsi prima di andare a dormire: nutrire la famiglia, lavare una serie di maglioni rigorosamente a mano e stirare quantomeno i copripiumini (1 matriminiale + 2 singoli), che sono la biancheria più ingombrante ritirata dagli stendini del week-end. Pronta? Via!

19:35, mi sono spogliata a tempo record e ho indossato la tuta e, tornando verso la cucina, ho estratto dal ripostiglio l'asse da stiro, collocandolo in soggiorno, aperto e pronto per il più infame dei lavori domestici (almeno per me).

19:40 ho messo a mollo in acqua fredda e poco detersivo i 3 maglioni che mi ostino a lavare a mano, nella speranza che non diventino stracci per il pavimento alla loro prima stagione

19:55 tornata i  cucina, ho tolto dal frigo gli ingredienti per la crema di zucca: mezza zucca gialla lombarda (per inciso: non sono della Lega, è che quella napoletana fa troppa acqua e non sa di niente), 1 piccolo porro, finocchio e un pugno di lenticchie rosse decorticate. In questi 15 minuti ho:
tolto i semi e la buccia alla zucca e l'ho fatta a pezzi grossolani che ho sciacquato velocemente, lavato il porro che ho fatto a pezzetti e trasferito nella pentola (a pressione ovviamente, sono multitasking come tutte le donne, ma non sono mica Mandrake...); a questo punto vi serve un bollitore (la tecnologia aiuta) per scaldare l'acqua che aggiungerete poi (mettetela a bollire ora, fra qualche minuto vi servirà). Del finocchio ho utilizzato solo la parte alta (i gambi insomma, quelli che normalmente si buttano) perchè hanno meno filamenti, puliti per bene, lavati e fatti a tocchetti, che ho messo in pentola insieme al resto e ad una manciata di lenticchie rosse decorticate (si sfaldano e rendono più corposa e saporita la crema).
Ho aggiunto un filo d'olio, timo e maggiorana e ho acceso il fuoco; giusto qualche minuto di soffrittura, per fare insaporire fra loro le verdure, poi ho aggiunto l'acqua bollente (quanto? che ne so, io vado a occhio, probabilmente più di mezzo litro ma meno di un litro...), un dado vegetale, una macinata di pepe.
A questo punto pentola chiusa, lasciamo che cuocia in solitudine...

20:00 Arrotondo di cinque minuti, potrei aver preso male i tempi prima...

20:05  metto la stirella sull'asse da stiro, riempio il serbatoio con 2 misurini di acqua e accendo; porto la pila dei copripiumone da stirare

20:13 Sono sicura, mi sono cronometrata, otto minuti sono il tempo che mi occorre per sciacquettare su e giù i 3 maglioni, procedendo poi con 2 risciacqui, infine stesura dei capi grondanti acqua sullo stendino da vasca da bagno. Mi autoconvinco che il movimento mi ha fatto bene ai bicipiti, sennò mi partirebbero certe madonne che neanche Caino...
Devo tornare in soggiorno, la stirella dovrebbe essere pronta

20:45 ma vi rendete conto? Mezzora del mio tempo stasera se n'è andato per stirare, il lavoro più becero fra le faccende domestiche e uno di quelli che si fa una fatica boia a dividersi con il nostro uomo ("cucino io amore, tu stira pure..." è una frase che riconoscete?). Perchè qualcuno ha inventato pantaloni e camicie che non hanno bisogno di essere stirati, mentre esistono solo lenzuola che continuano ad uscire dalla lavatrice che sembrano plissettati?

Wonder Woman ha compiuto la missione anche stavolta! L'orologio in cucina segna le 21:00: nell'ultimo quarto d'ora ho spento la pentola a pressione, fatto sfiatare e frullato tutto con il minipimer (mi è andata bene, l'acqua era della quantità giusta!), infine ho aggiunto un pezzetto di burro, mentre il resto della famiglia ha apparecchiato la tavola. Gasatissima ho tostato il pane a fette nel tostapane, preparato i formaggi sul tagliere di legno, lavato ed affettato il finocchio a cui avevo rubato i gambi, infine ho impiattato la crema di zucca.
A questo punto, orgogliosa per aver raggiunto l'obiettivo, ho chiamato la famiglia a tavola, che appena seduta mi ha riportato alla cruda realtà sentenziando con fare deluso e un pò schifato "Hai fatto solo questo da mangiare?"

Dunque, vediamo: forse se evito di togliermi cappotto e scarpe, così vado direttamente in cucina quando arrivo, la prossima volta magari riesco a preparare anche un arrosto.







domenica 1 dicembre 2013

Mamma da Mulino Bianco in meno di 30 minuti

Quando i sensi di colpa mi assalgono più prepotentemente del solito l'unico antidoto sono i fornelli, l'ambiente dove la mia parte creativa ha ancora modo di esprimersi e che dà sicuramente più soddisfazioni di un delirante marketing meeting.
Ovviamente il tempo è quello che è, quindi sto diventando maestra nell'arte di selezionare (e spesso modificare senza ritegno) quelle ricette che per tempi e modi fanno al caso mio e che solitamente si risolvono in non più di 30 minuti.
Se state pensando che non sia un'idea originale, perchè Jamie Oliver ci ha già pensato e ci ha fatto pure del business sul tema, vi rispondo che io nei 30 minuti solitamente ci infilo pure una lavatrice, i letti da rifare e, quando sono proprio brava, pulisco anche il bagno, proprio come la mitica signora Luisa delle reclame degli anni '70.
Veniamo al dunque: la ricetta in questione è un dolce (sistema i sensi di colpa più velocemente di un arrosto), molto semplice e, se vogliamo, nemmeno troppo calorico rispetto la media.

TORTA DELL'ASSOLUZIONE (io almeno, l'ho battezzata così)
Tempo necessario per la preparazione: 26 minuti

Ci vogliono: 1 yogurt a scelta (stavolta ho usato gusto strudel), con il cui bicchiere va dosato anche lo zucchero (2 bicchieri scarsi), la farina (3 bicchieri) e l'olio di semi di girasole (1 bicchiere scarso); lievito per dolci, 2 uova, 1 mela, 1 pera, zucchero di canna.

Ho usato il robot (si risparmia parecchio tempo), dove ho versato lo yogurt, insieme a zucchero, farina ed una presa di sale. In totale 5 minuti.
Messo in moto il robot, ho aggiunto le uova, una alla volta, lasciando che la prima di amalgamasse bene (ogni tanto ho dovuto aprire il robot e rimestare usando la spatola, perchè all'inizio la pasta è dura). In totale 7 minuti.
Ho aggiunto il lievito da dolci e, dopo un minuto, il bicchiere di olio e ho lasciato frullare ancora un pò, diciamo per 3 minuti (quindi in totale 4 minuti) e intanto accendo il forno ventilato, termostato a 180°.
A questo punto l'impasto è pronto e, siccome fra una frullata e l'altra sono riuscita a foderare la tortiera con la carta forno, lo posso già versare dentro. Raschiare il bicchiere del robot con la spatola è noioso e mi porta via ben 3 minuti.
A questo punto sbuccio la mela e la faccio a fettine, che infilzo verticalmente nell'impasto in senso diametrale.
La stessa cosa faccio con la pera, le fettine le infizo fra una fetta di mela e l'altra, così da alternare il gusto e riempire per bene tutta la tortiera. Questo lavoro è lunghetto, ci vogliono 7 minuti.
A questo punto l'ultimo tocco: una bella spolverata con lo zucchero di canna, così poi in forno si dorerà. Ci vuole solo 1 minuto e poi in forno, per 45 minuti (la cottura però non conta e non vi dico cosa sono riuscita a fare in tutto questo tempo...)